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Questa è la storia di un uomo dell'Ottocento e della sua vita spezzata in due: da una parte la Svizzera, con i suoi costumi e la sua tradizione protestante, dall'altra l'Egitto negli anni della costruzione del canale di Suez. Due paesi, due donne, due famiglie. Cosa c'è nel mezzo? Quali segreti nasconde la vita di questo contemporaneo di Gottfried Keller, l'autore del grande romanzo di formazione "Enrico il verde"? È ciò che vorrebbe sapere, oggi, il narratore di questo "Enrico l'egiziano", trisnipote di quel Heinrich Bluntschli di cui la sua famiglia va tanto fiera, sulla scorta di pochi aneddoti e di un ritratto a olio di dubbia attribuzione. Di fatto, le notizie su Heinrich Bluntschli sono lacunose e contraddittorie, puzzano di leggenda, ma trovano alcuni riscontri proprio laddove non ce lo si aspetterebbe. Passando da un archivio all'altro e ritornando sui luoghi della vera o presunta vita del suo antenato, confidando nelle voci e nelle visioni offertegli dalla propria immaginazione, il narratore ci coinvolge in un'esperienza di archeologia familiare in cui la malinconia si alterna a momenti di pura ilarità, grazie a quello humour tanto pacato quanto infallibile che i lettori di Markus Werner ben conoscono.